Quali tipi di metal detector ci sono in commercio?

Ci sono molti strumenti diversi, alcuni sono più complicati di altri e coprono tutte le esigenze di ricerca, da quelli sottomarini fino a quelli in grado di rilevare ad altissime profondità.
Diciamo che i modelli base sono di facile comprensione, con poche funzioni e pochi pulsanti, il classico tipo di metal detector detto "Accendi e via!"
Tutti almeno all'inizio hanno acquistato uno di metal per farsi le ossa e capire come muoversi in dase di ricerca.
Le domande più frequenti fatte dai principianti sono:
Quale è il miglior Metal? Qual è il miglior rilevatore d'oro?

Metal consigliati per i principianti:

Land o relic hunter vengono utilizzati prevalentemente su terra o in parchi giochi, boschi, campi, ecc...

Questi metal possono essere utilizzati in battigia e anche in acqua con la piastra semi immersa; infatti la maggior parte delle bobine sono impermeabili, ma attenzione a non immergere l'intero strumento in acqua.


Se state appena cominciando questo hobby, ci sono rivelatori più popolari e accessibili per ogni tipo di principiante.
Il Garrett Ace 250, Whites Prizm II, Minelab moschettiere, il Fisher F2 e il Bounty Hunter IV Tracker sicuramente permettono di iniziare sulla strada giusta, facili da comprendere e con ottime prestazioni, ovvio che in mercato ci sono una moltitudine di prodotti ma sicuramente meno prestanti di questi.

Metal detector Impermeabili:

Se si spazzola vicino al mare o laghi, è naturale pensare di fare un salto in acqua con il metal detector per scoprire ciò che era stato perduto nei fondali...
In questo caso un rivelatore impermeabile è un must...
Per farla semplice, ci sono due categorie di base di metal sottomarini: i VLF - che possono discriminare ferro e oggetti indesiderati, e i PI - in grado di rilevare più in profondità dei VLF ma in assenza di discriminazione.
Questi sono alcuni esempi - VLF: Minelab Excalibur 1000, Fisher CZ 20
PI: Bianchi Master PI Surf Pro, Pulse Headhunter

Per concludere diciamo che ci sono una moltitudine di strumenti in commercio, per tutti i tipi di ricerca e per tutte le tasche, il nostro obbiettivo è proprio quello di cercare di fare chiarezza ed insirizzare sia il neofita che l'esperto sulla migliore scelta in base alle sue esigenze...

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Bounty Hunter Quick Draw II


In questo post abbiamo fatto la traduzione della review di un noto cercatore di tesori americano in merito alle prestazioni del QDII.
Il QDII è un gran metal detector, ma se usato in condizioni corrette.
Quando lo si utilizza in un tipo di terreno umido si comporta alla grande, sfondando parecchio in profondità rimanendo precisa, io in queste condizioni ho rilevato un bel paio di proiettili 303 della seconda guerra mondiale fino a 18/20 cmq, però quando lo si utilizza in alcuni letti di fiumi d'acqua dolce molto grezzi, su montagne rocciose, in battigia o sul vulcanico il rilevatore sarà difficilmente utilizzabile.
In queste condizioni l'apparecchio emette un segnale acustico continuo, tanto che in alcuni luoghi particolarmente mineralizzati è addirittura impossibile tenerlo acceso.

In questi casi, l'unità può ancora rilevare abbastanza in profondità ma di solito si hanno molti falsi segnali che ci costringono a ripassare la piastra più volte in modo da vedere la ripetibilità del segnale ed eventualmente decidere se scavare.
Il mio suggerimento, se ci si vuole divertire con questo strumento è quello di utilizzarlo in montagna al massimo delle prestazioni in terreni poco mineralizzati.
In conclusione, si dovrebbe prendere nota delle condizioni del terreno dove si andrà a spazzolare prima di acquistare questa macchina, è perfetta per le zone più vicine alla costa, è stato in grado di trovare piccoli chiodi a fino a 16 cm di profondità direttamente sotto una torretta delle linee elettriche, quindi se si spazzola in una zona dove ci si aspetta interferenze elettriche questo rivelatore è eccellente.
Molto consigliato per il coinshooting, reliquie e gioielli, ma se si spazzola in zone con una ragionevole quantità di ferro, latta o qualsiasi mineralizzazione metallica si scaverà molto, infatti non è che abbia una grandissima discriminazione.
Comunque il relazione al rapporto qualità prezzo, diciamo che è una buona macchina leggera, robusta nei materiali e con una discreta profondità.

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Ritrovata la spada del pirata Barbenera


l relitto della Queen Anne's Revenge, la nave del famigerato pirata Barbanera, riserva ancora sorprese: dopo due dozzine di cannoni, proiettili e migliaia di artefatti, ecco che spunta l'elsa di una spada probabilmente appartenuta ad una personalità di alto rango (e forse sottratta durante una delle scorrerie dell'equipaggio di Barbanera).Il pirata Barbanera, al secolo Edward Teach (probabilmente nato a Bristol attorno al 1680, e morto il 22 novembre 1718) è considerato un pirata leggendario. Attorno a lui sono nate storie di crudeltà indicibili e di fantasmi che popolano i mari dopo la sua morte, avvenuta sul campo di battaglia ad opera di un gruppo di soldati e marinai messo in piedi per scovare ed uccidere il pirata.La Queen Anne's Revenge, una nave da oltre 300 tonnellate, era stata costruita in Inghilterra nel 1710, e varata con il nome di Concord. Catturata l'anno successivo dai francesi, fu modificata per il trasporto di schiavi e ribattezzata "La Concorde de Nantes". Fu poi nuovamente catturata dal pirata Benjamin Hornigold nel 1717, vicino all'isola di Martinica, e affidata ad un membro della sua ciurma, che in futuro sarebbe diventato il celebre pirata Barbanera.Sotto la guida di Teach, la Queen Anne's Revenge vagava tra le coste dell'Africa a quelle caraibiche, attaccando qualunque nave britannica, olandese e portoghese, per impossessarsi di zucchero, cacao, indaco, cotone e preziosi.

La nave fu lasciata in secca, dopo l'assedio del porto di Charleston, nei pressi di Beaufort, e rimase intatta (anche se parzialmente sommersa) per circa un anno prima di collassare e distruggersi."In ogni caso" dice David Moore del North Carolina Department of Cultural Resources, "i pirati avrebbero avuto l'opportunità di prendere ogni cosa che consideravano di valore". L'elsa della spada, quindi, potrebbe essere stata giudicata inutile, o sarebbe potuta essere inaccessibile per via del progressivo affondamento della nave.I frammenti dell'arma (ricomposti nella fotografia sopra) sono stati ritrovati nell'arco di 2 anni, dal 2008 al 2010.La spada era probabilmente decorativa, anche se potrebbe essere stata utilizzata in combattimento. Sul pomo dell'elsa sono visibili dei fiori (iris), tipici emblemi della Francia.Fino ad ora, solo circa metà del sito della Queen Anne's Revenge (noto come relitto 31 CR 314) è stata scavata. Sono stati ritrovati una dozzina di pezzi d'artiglieria (carichi), 24 palle di cannone, armi, ed oltre 16.000 artefatti che comprendono strumenti di navigazione, attrezzatura medica, effetti personali, pentolame, ed un'ancora lunga 3,7 metri e larga 3.Ma chi era Barbanera?


Di certo una persona diversa da quella che abbiamo visto nei film. Era probabilmente un uomo alto e massiccio, con una lunga barba nera, che portava due spade alla cintura e una bandoliera fornita di diverse armi e coltelli.Il suo solo avvistamento bastava a far arrendere la maggior parte delle sue vittime: quasi tutti gli assalti di Barbanera si conclusero senza alcun cadavere.Barbanera, inoltre, non era il tipico capitano tirannico: guidava la sua flotta con il beneplacito della ciurma, avendo intuito l'importanza di un equipaggio contento e difficilmente propenso all'ammutinamento (cosa non rara sui vascelli pirata). Era decisamente scaltro e calcolatore.La carriera da pirata di Barbanera durò soltanto pochi anni, ma furono più che sufficienti a renderlo una figura indimenticabile della storia della pirateria. Attorno al 1718, la sua flotta comprendeva quattro vascelli e oltre 300 pirati. Non è noto quante navi abbia assalito, ma probabilmente il numero si aggira attorno alle 50 unità.Oltre all'assakto di navi in mare, c'è da ricordare anche l''assedio di Charleston: nel 1718, la flotta di Barbanera bloccò il porto della città, fermando ogni nave che intendeva entrare o uscire dal porto. Nel corso di quasi una settimana, oltre nove vascelli furono fermati e derubati dai pirati di Barbanera.

FONTE: tesorisommersi.blogspot.com

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Tesoro di monete trovato in estonia


TALLINN - Un cittadino estone ha trovato un tesoro di oltre un migliaio di monete d'argeno che dichiarate al suo governo gli anno fruttato quasi 100.000 euro.
"Secondo la legge estone, una persona che trova e dichiara un tesoro antico alle autorità ha diritto di metà del suo valore,"

L'identità del cacciatore di tesori fortunato non è stato reso pubblico.
"La maggior parte delle monete quasi 1000 vengono dalla Germania e il resto da Inghilterra, Svezia, Danimarca e Ungheria Una moneta d'argento sembra Italiana," cosi ha detto Mauri Kiudsoo,esperto dell'Università di Tallinn.
L'uomo ha fatto la scoperta il 16 agosto dello scorso anno mentre scavando in campo di un contadino vicino a Tallinn.
Il tesoro, contenuto in una pentola di terracotta rotto, composto da 1.329 monete d'argento e nove altri oggetti in argento.

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Disoccupato britannico trova tesoro con l'aiuto del metal detector




Un disoccupato britannico ha portato alla luce grazie all'aiuto del suo fidato metal detector il più importante tesoro archeologico anglosassone mai scoperto. A luglio nella contea inglese dello Staaffordshire mentre perlustrava il campo di un amico, Terry Herbert, 55 anni, è incappato in 1.350 oggetti d'oro e d'argento risalenti probabilmente al settimo secolo. La scoperta, la cui importanza è paragonabile a quella della tomba del faraone Tutankamen, contiene circa 5 chilogrammi d'oro e 2,5 d'argento oltre ad una grande quantità di pietre preziose, la sua valutazione richiederà un anno.


FONTE: tesorisommersi.blogspot.com

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Garrett EURO ACE 350






Cercametalli versatile per tutte le ricerche; monete, preziosi e militaria, si adatta a tutte le condizioni di ricerca e terreni.
Introduciamo le novità anticipando l'ottima accoppiata piastra grande 11" x 8,5" DD (28x21,5 cm), che già dava stabilità al suo fratellino minore ACE 250 ma che in quest'ultimo creava dei problemi di centramento del target e non era sensibile sul piccolo.
Invece questa nuova piastra garantisce stabilità e soprattutto grande precisione anche suglio oggetti piccoli.


Ricapitoliamo alcune caratteristiche di questo nuovo metal detector:

* Ottime prestazioni di ricerca anche su piccoli bersagli e preziosi.
* Nuova bobina di ricerca a doppio DD ad alte prestazioni con neutralizzazione delle interferenze sia del terreno mineralizzato, sia della salsedine.
* Ampia copertura in spazzolata, dato i suoi 28 x 21,5 cm della bobina di ricerca.
* Lo speciale disegno della bobina di ricerca ( brevettato da Garrett ), consente di tenere sotto controllo il terreno ed eventuali ostacoli durante la spazzolata.
* Bobina di ricerca stagna all'acqua e talmente leggera che quasi galleggia.
* Notevoli miglioramenti sul riconoscimento del ferro e della sua discriminazione.
* Facile riconoscimento di metalli preziosi vicino a metalli ferrosi.
* Frequenza di ricerca da 8,2 kHz per facilitare la rilevazione anche di piccoli preziosi in oro.


CARATTERISTICHE TECNICHE:

* Garrett ACE 350 ( EURO ACE )
* Frequenza di ricerca 8,25 kHz ( sensibile anche a piccoli preziosi )
* Bobina di ricerca di nuova generazione 11" x 8,5" DD (28x21,5 cm) stagna all'acqua
* Comandi a lieve pressione One-Touch
* 5 modi di ricerca rapida: Jewerly, Costum, Relic, Coins, Zero
* Discriminazione ( Accept-Reject ) per la discriminazione dei metalli a finestra
* Pulsante Pinpointer per il centraggio dei bersagli rilevati e/o per la ricerca Non-Motion
* Sensibilità regolabile a 8 tacche
* 3 Tonalità audio di risposte differenziate
* Migliorata la discriminazione del ferro
* Riconoscimento di un metallo nobile anche vicino al ferro
* Rilevazione con risposte rapide e precise
* Indicatore della profondità di ricerca espressa in pollici da 2 a +8
* Indicatore dello stato delle batterie
* Identificazione dei metalli tramite 12 tacche
* Discriminazione del ferro a 4 tacche
* Lunghezza minima totale 106 cm
* Lunghezza massima totale 129 cm
* Peso in ordine di lavoro 1,270 kg
* Alimentazione 4 batterie 1,5V AA

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Sito della Bounty Hunter in Italiano


E' uscito il nuovo sito in italiano della Bounty Hunter:

http://www.bountyhunter.it

Nel sito vengono presentati tutti i prodotti della mitica casa costruttrice di El Paso.
Da oltre 30 anni il marchio Bounty Hunter è uno dei piu nominati in tutto il mercato mondiale, i metal detector bounty hunter teknetics sono strumenti professionali ed offrono al cercatore una buona potenza e un'ottima discriminazione.
Anche se nel mercato italiano è da poco tempo che hanno iniziato a prendere piede, il motto della bounty hunter è da sempre all'insegna dell'alta qualità ed un prezzo basso e ha reso i suoi metal detector uno strumento indispensabile per ogni tipo di ricerca.

Bounty Hunter propone diverse linee di prodotti in modo da coprire tutte le esigenze del cercatore, che vanno dai prodotti entry level fino ai metel detector professionali di ultima generazione, offrendo una vasta gamma di alternative in grado di soddisfare ogni genere di richiesta.
In oltre i metal detector Bounty Hunter sono leggeri e maneggevoli, pesano meno di 1,5 Kg. Completamente automatici, gia' impostati alle massime performance e automaticamente bilanciati per qualsiasi tipo di terreno.

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TEST Garrett ATPro






Finalmente abbiamo avuto la possibilità, su gentile concessione della Geotek Center, di testare il nuovo ATPro di casa Garrett.

Dalla documentazione presa sul sito ufficiale della Garrett viene descritto come un metal detector "ALL-TERRAIN metal-detector professionale per prestazioni ottime nella ricerca di tutti i tipi di metallo, versatile e preciso su tutti i terreni.”


In effetti, la prima impressione è stata molto buona, si monta in 1 minuto, i connettori (sia della piastra che della cuffia) sono impermeabili dando quindi la possibilità all’utilizzatore di immergere completamente in acqua il metal fino ad una profondità di 3 metri (anche se questa prova non abbiamo potuto farla per ovvie ragioni).


Anche il control box risulta di immediata comprensione e molto compatto, con tutte le funzionalità indispensabili per la ricerca, anche grazie al nuovo Target ID e al solito display con le fasce di discriminazione.
La piastra di ricerca standard (DD PROformance), pur essendo una 8,5 x 11, risulta essere ben bilanciata e maneggevole anche in spazzi piuttosto angusti e difficili.
Diciamo quindi che la prima impressione non ha deluso affatto le nostre aspettative.

A questo punto vediamo meglio le caratteristiche della macchina prese direttamente dal manuale:

- Frequenza operativa: 15 kHz
- Modalità audio: standard e professional
- Livelli tono audio ID: 3
- Target ID cursore a segmenti: 20 (12 per tacca discrim.)
- Discriminazione ferro a segmenti: 40 (da 0 a 39)
- Iron audioTM: identificazione del ferro avanzata
- Discriminazione Notch accetta/rifiuta
- Modalità di ricerca: 6 (3 standard, 3 pro)
- Sensibilità - regolazione Profondità: 8
- Pinpoint elettronico
- Bilanciamento del terreno
- Impermeabile fino a 3 metri
- Cuffia Garrett in dotazione ( non subacquea )
- Piastra standard: 8,5 “x 11” DD PROformance
- Lunghezza asta regolabile da 1,06 a 1,29 metri
- Peso totale: 1,4 kg
- Alimentazione: 4 batterie AA

Dopo aver letto le caratteristiche tecniche dal manuale (che ancora è in versione inglese ma a breve sarà disponibile anche in lingua italiana) ci siamo incamminati nel bosco, pronti a testare le prestazioni.

L’ambiente di ricerca che abbiamo scelto per i test è un monte con terra e un bel substrato di roccia rossa a media mineralizzazione, diciamo quindi un terreno piuttosto ostico per ogni metal.

In prima battuta siamo partiti con le funzioni standard che sono 3 e molto semplici da utilizzare. Abbiamo testato anche il notch, che oltre alla funzione Elim come i precedenti modelli della Garrett, consente di selezionare con più accuratezza il range di segnali indesiderati.

La cosa che ci ha colpito molto è il bilanciamento manuale del terreno che prevede un aggiustamento del ground completamente in automatico, ovvero eseguendo sempre la classica pompata ma tenendo semplicemente premuto l’apposito bottone, senza agire su nessun controllo, quindi la macchina provvede automaticamente a bilanciarsi dando l’indicazione dell’indice di mineralizzazione del terreno direttamente sul display.

A questo punto abbiamo deciso di iniziare con qualche spazzolata a caso; nel bosco sembra essere molto stabile ed eliminare una grossa gamma di falsi segnali causati dagli urti sulle piantine o sulle rocce sporgenti.

La discriminazione del ferro a segmenti (40 – quindi da 0 a 39) da anche la possibilità di eseguire una ricerca di tipo relic, quindi di discriminare solo alcuni tipi di ferro, in oltre con la funzionalità di Iron audioTM da all’utilizzatore la possibilità di riconoscere in modo sicuro tutti i materiali ferrosi gestendo l’audio a piacimento.
Il Target ID è molto preciso e da sempre l’idea di cosa si va a scavare, anche sui tondelli da caccia si è fatto valere dando sempre valori di scala esatti, infatti, scavato il primo bossolo abbiamo discriminato fin da subito quel valore di ID e tutte le volte che la curiosità ci ha indotto a scavare il segnale, la macchina ha sempre avuto ragione e si sono sempre confermati bossoli si cartuccia.


Dopo un’ora di ricerca casuale abbiamo deciso di cimentarci con i test, il primo è stato fatto con una monetina finissima di mistura infilata verticalmente a circa 10 cm da terra e l’ATPro (sempre con i programmi standard) non ha avuto alcun problema ad identificare e centrare il target.

Il secondo test è stato fatto con la stessa monetina in mistura e un chiodo di ferro, utilizzando il programma standard all-metal e variando diversi segmenti solo sulla discriminazione del ferro, anche in questo caso il metal è risultato molto preciso evidenziando chiaramente oltre al suono cupo del ferro, anche il solito scampanellio, tipico dei Garrett, in modo puntuale anche a velocità variabili di spazzolata, sia molto velocemente che con estrema lentezza.

In oltre abbiamo anche fatto un paragone diretto con un Golden Mask 3 e le macchine si sono dimostrate equivalenti, con la differenza che il Golden Mask ci faceva scavare tondelli di cartuccia mentre con l’ATPro riuscivamo a scavare solo target buoni utilizzando oltre all’audio anche l’ID per identificare in modo anticipato il tipo di obbiettivo.


Abbiamo anche utilizzato un anello in ferro prima e uno in argento dopo, accoppiato con una moneta da 10 cent, ricevendo sia in discriminazione che in all-metal buone risposte.

Un altro test è consistito nel mettere vicino, in modo da formare una croce, diversi materiali di diversa grandezza in modo da provare i 3 toni, la discriminazione notch ed i programmi custom da noi impostati. Anche in questo caso l’AT pro non ha deluso le aspettative e si è comportata molto bene, identificando con precisione il tipo di target, agganciando bene i target buoni e discriminando quello che non ci interessava in base ai setting impostati.

La prova del nove l’abbiamo fatta mettendo una moneta sotto uno strato di terra e, dopo averla coperta da tre massi (come si vede dalla foto), sia l’ATPro che il Golden Mask hanno dato la stessa identica risposta positiva, con la differenza che oltre a suonare “Bene” entrambi, il Garrett identificava in modo corretto, grazie all’ID numerico, la bontà del target.

Per fare un riepilogo andiamo a sottolineare i pregi e i difetti della macchina:

Pregi:

Notevole riduzione degli effetti negativi della mineralizzazione del terreno e delle interferenze causate dagli urti accidentali con zolle di terra o rami.
Macchina molto versatile per tutte le situazioni di lavoro (montagna, campi, spiaggia, acqua…) e valida in tutte le condizioni ambientali (acqua, fango, presenza di polvere…)

Pinpointer molto preciso e profondità espressa in centimetri.

Pur avendo una piastra standard DD la macchina risulta molto leggera e ben bilanciata consentendo una spazzolata fluida in ogni tipo di situazione.

Il box stagno è di facile comprensione e i comandi sono molto intuitivi, dando quindi anche al principiante la possibilità da lavorare fin da subito con un macchinario potente, in modo molto semplice.

Il design è molto accattivante e ben curato in tutti i minimi dettagli.

La discriminazione del ferro a segmenti e la nuova funzionalità di Iron audioTM aiutano molto l’utilizzatore nell’avere un’identificazione del ferro avanzata, quindi pur lavorando al massimo delle prestazioni (all-metal mode), è molto facile distinguere il ferro e quindi decidere se discriminarlo o scavarlo.

Estrema precisione nell’analisi del segnale e ottima velocità di recupero .Riesce a dividere nettamente i segnali derivanti da oggetti vicinissimi!
Il segnale viene analizzato nella sua variazione di intensità e ciò permette di capire se si tratta di un oggetto omogeneo (moneta) o di struttura eterogenea (stagnole, tappi, lamierini accartocciati).

Difetti:

Tende molto a spanciare sui target ferrosi, dando quindi una difficile identificazione del punto preciso dove si trova il bersaglio a coloro che scavano anche i materiali in ferro.

Se sbattuto in modo abbastanza violento (soprattutto in aria) emette dei falsi segnali che potrebbero trarre in inganno il cercatore poco esperto, anche se tuttavia i falsi segnali sono riconoscibilissimi e soprattutto difficilmente ripetitivi.
In oltre, quando si verificano questi eventi, il Target ID oscilla con picchi ampissimi e quindi non indurrebbe comunque l’utente a scavare l’obbiettivo.


Speriamo di avere presto la possibilità di provarlo anche in acqua salata e in battigia.

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Spectra V3i, l'evoluzione del V3


FONTE: www.xpdeus.it
Il V3i è l'evoluzione naturale dello spectra v3 .
Le modifiche attuate migliorano la resistenza meccanica delle parti, la stabilità e l'efficenza in ogni situazione di ricerca.
A livello elettronico dispone della piattaforma più flessibile presente sul mercato in termini di CPU e sistema operativo .
E' dotato di uno schermo LCD a colori con grafica raster-bitmap impostable in luminosità per garantire un' ottima visibilità in ogni condizione e con ogni angolazione.
Il V3 è strutturato come un piccolo computer.Il sistema operativo espandibile e modificabile (MicroOS, programmato in C++) lo distingue da ogni altro cercamentalli permettendo l'implementazione di nuove funzioni in modo teoricamente illimitato.


CARATTERRISTICHE

- display a colori ad alta definizione,

- informazioni degli oggetti ritrovati

- numeri grandi per identificare l'oggetto

- icone e barre grafiche per capire la rilevazione fatta.

- funzione di zoom per ingrandire o diminuire il display e relative informazioni.

- ricerca contemporanea su 3 differenti frequenze

- Grafico di analizzazione del oggetto sulle 3 frequenze

- cuffia audio moderna senza fili spectra sound a vari canali audio, di massima sensibilita' ad alta impedenza per non essere soggetta dai disturbi e prendere su falsi segnali, un ottimo accessorio per aumentare la professionalita della vostra ricerca

- 10 programmi gia' preimpostati per per utenti meno esperti e di primo aquisto,

- display ben fatto ed intuitivo semplice e veloce da capire.

- 10 programmi gia' preimpostati differenti tra loro , cambiando programma sarà come avere un nuovo metal tra le mani , con nuove impostazioni e peculiarità

- grafico avanzato dell oggetto descritto per ogni singola frequenza

- reazione ed individuazione degli oggetti in funzione delle frequenze preziosi come oro a 22.5 kHz , 2.5 kHz per argento e 7.5 kHz gli altri oggetti per uso generale.

- 3 differenti menù dai quali impostare il metal in modi differenti

- possibilità di cambiare i settaggi durange la riferca direttaemnte dal display per affinare meglio la rilevazione degli oggetti

- menu' a sei blocchi, per accedere direttamente e più rapidamente ai comandi e settaggi piu usati come regolazione discriminazine, sensibilità, audio e bilanciamento del terreno piu' altri comandi speciali per aumentare le prestazioni per avere profondita' di ricerca mai pensate fino ad ora.

- trasferimento senza fili dei programmi di ricerca da metal detector whites vision ad un altro whites metal detector vision per automatizzare la migliore ricerca del posto per tutta la squadra.

- bobina piatto di ricerca a 10"DD (25 cm di diametro) la bobina standard per prestazione massime di profondita anche in terreni difficili da penetrare.

- 20 livelli di luminosita aggiustabili nel display

- 8 filtri speciali per penetrare al massimo nel terreno e con la massima sensibilita' per rilevare gli oggetti più piccoli e di valore

- 200 differenti memorie e segnali di studio per adattare la ricerca alla velocita e condizioni di ricerca e

- sistema di analizzazione 3d 3 x 3 Target I.D. System™ di white's: veloce da usare premendo il grilletto, si attiva l'analizzatore a 3d dell oggetto con 3 differenti grafici di analizzazione

- grafici a colori della composizione del oggetto rilevato in base alla discriminazione impostata verranno visualizzati di verde oggetti accettati e rosso oggetti discriminati e tanti altri menu per utenti esperti che vi verranno spiegati nel nostro centro d'addestramento metal detector per avere al massimo dalla vostra ricerca.

- sistema a batterie ricaricabile NIMH

- il centramento dell oggetto e' perfetto col grafico di conducibila' e rilevamento della profondità e frequenza

- nuovo programma per meteoriti e rocce calde , unico metal detector al mondo che analizza anche questi segnali

NOVITA’

1) Mixed Mode Stereo - Il canale ALL METAL sarà udibile in un orecchio, quello con discriminazione nell'altro. Il tradizionale MixMode prevedeva che entrambi venissero riprodotti in maniera esclusiva su entrambi i canali e non separatamente)

2) Riferimenti Rapidi incorporati nel software , è come avere il manuale direttamente nel metal detector(peccato la mancanza della lingua italiana)

3) Due nuovi tipi di grafici – il Grafico Polare che dovrebbe essere d'aiuto nel riconoscimento di oggetti metallici circolari come i “maledetti” tappi di bottiglia e il Prospect Scan per coloro che si dedicano particolarmente alla ricerca in sabbie nere e in zone infestate da disturbi

4) Multilingua

5) Selezione della Piastra - Per avere una misurazione della profondità e un settaggio ancora più performante

6) Due tipi di terreno selezionabili: Normale e Sale (Marino) per ottimizzare l'uso del bilanciamento automatico in monofrequenza /multifrequenza a seconda del tipo di terreno

7) Ultimo Parametro - Quando si riaccende la macchina, il V3i ricorderà quale parametro stavate modificando per ultimo e vi ci riporterà direttamente.

8) miglioramento di stabilità nel bilanciamento del gain per poter sfruttare al massimo la sensibilità

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Video e dettegli del nuovo XP Deus




Nuovo e ultimissimo nato di casa XP il Deus ha destato molto interesse per via dell'innovazione tecnologica di un md completamente wireless, eccovi tutti i video presenti sul web al momento

LA TECNOLOGIA SPINTA AI MASSIMI LIVELLI

potenza, velocita, e precisione spinte al massimo con peso e volumi ridotti al minimo, una reale innovazione nella progettazione del metal detector.

La nuova tecnologia composta da 3 elementi,la bobina di ricerca, la centrale di comando e il set di cuffie, tutte quante in comunicazione le une con gli altri elementi via controllo radio.
caratteristiche

COLLEGAMENTI : Déus è il primo metal detector senza fili e utilizza un proprio protocollo di collegamento via radio tra gli elementi ( piastra di ricerca, cuffie e telecomando). Si tratta di un collegamento radiodigitale criptato, in modo che, né il telecomando, né le cuffie, possano ricevere le informazioni provenienti da una piastra di un altro metal detector e viceversa. Déus inoltre utilizza un protocollo di collegamento digitale multicanale (36 canali random) che permette di limitare le interferenze causate da altri cercatori nelle vicinanze. La scelta del canale avviene in maniera automatica e casuale al momento dell’accensione del metal detector.

PIASTRA : in dotazione è fornita del tipo a Doppia D, impermeabile e misura 22,5 cm di diametro, già configurata al telecomando e alle cuffie. Ogni piastra ha un proprio numero di serie, questo fa in modo che Dèus possa funzionare solamente con la piastra configurata. è dotata di una propria batteria al litio, il cui stato viene mostrato sul display del telecomando. La durata della batteria può variare a seconda della modalità che si utilizza. La batteria al litio non soffre l’effetto memoria, quindi è possibile ricaricarla in qualsiasi momento. La piastra di ricerca non dispone di un interruttore on/off, quindi non si può spegnere. Se non utilizzata, rimane in modalità stand-by

IL TELECOMANDO : è equivalente del box dei controlli nei metal detector tradizionali. Permette di impostare tutte le funzioni dello strumento e può anche ricevere gli aggiornamenti del programma grazie all’ingresso USB, scaricabili via internet. Il telecomando (110 x 60 x 15 mm) pesa 100 grammi, la risoluzione grafica dello schermo LCD è di 128 x 64 pixel e può essere messo in cintura grazie ad un astuccio porta telecomando .Déus è anche in grado di funzionare senza il telecomando, solamente con la piastra di ricerca e le cuffie senza fili, per una configurazione ancora più compatta e leggera (solo 875 g). Le prestazioni sono identiche.

LE CUFFIE : Come nel telecomando, anche le cuffie integrano tutti i componenti necessari per potere effettuare le ricerche. Le cuffie sono una vera e propria unità di controllo, su scala ultra miniaturizzata e possono regolare, in assenza del telecomando, le impostazioni del metal detector. Attraverso le cuffie è possibile accendere e spegnere Déus, modificare le impostazioni principali della rilevazione come la sensibilità, la discriminazione, il bilanciamento del terreno, il tono, la frequenza (4 kHz, 8 kHz, 12 kHz, 18 kHz), il volume, ecc, nonché selezionare i programmi preimpostati oppure quelli precedentemente configurati con il telecomando. L’interfaccia si compone di uno schermo (a 29 icone) e tre pulsanti di con-trollo. Sullo schermo è possibile visualizzare il livello di carica delle batterie oltre che delle stesse cuffie anche della piastra e i valori impostati del programma in uso. Nella parte inferiore è situata la connessione USB/mini-B per la ricarica..

BATTERIE :Le batterie al litio sono progettate per sopportare molte ore di lavoro. Dopo 300/400 cicli di ricarica la batteria ha ancora l’80% della sua capacità, gradualmente inizierà a diminuire con le ricariche successive. Indicativamente le batterie dovrebbero durare dai 3 ai 4 anni se si utilizza il metal detector tutte le settimane. Le batterie delle cuffie senza fili e del telecomando sono identiche, quelle della piastra invece è sigillata per ovvi motivi di sicurezza e di impermeabilità, per la sostituzione deve essere inviata al rivenditore

PROGRAMMI : Déus dispone di nove tipi di programmi, ognuno con caratteristiche diverse adatte a ogni condizione di ricerca.

- BASIC 1 è il programma di default del metal detector, quello che appare come preimpostato alla prima accensione. è adatto nella maggior parte delle situazioni (frequenza 12 kHz), e per gli usi più classici.

- Il programma denominato MITO II POWER utilizza parametri di ricerca identici a quelli del metal detector XP Mito II Power.

- Dèus FAST è il programma con impostazioni più rapide rispetto a quelle del Mito II Power. è adatto per la ricerca di piccoli obiettivi, in terreni molto inquinati, in zone con molti rifiuti metallici.

- Il programma chiamato PITCH è caratterizzato da un suono “nervoso”, variabile in frequenza ed ampiezza a seconda della potenza del segnale.

- MAXXIM II POWER è il programma che adotta parametri simili al metal detector XPlorer da cui prende il nome. Ha una velocità media ed è adatto alla ricerca di grandi masse e di monete a buona conduttività.

RELIC è un programma più lento rispetto al Maxxim II Power ed è adatto alla ricerca di grandi masse in profondità su terreni poco inquinati

- Il programma WET BEACH è studiato per la ricerca su sabbia umida.

- ALL METAL è il programma adatto alla ricerca di tutti i tipi di metalli in profondità.

- Il programma BASIC 2 è di semplice gestione , poco performante ma di semplice utilizzo.

- il programma EXPERT consente di effettuare regolazioni personalizzate, per ottenere dal metal detector i migliori risultati per ricerche in profondità.

IMPOSTAZIONI

La SENSIBILITà deve essere regolata in base ai disturbi elettromagnetici che si presentano in una determinata zona di ricerca. Il comando regola il livello di reazione del metal detector dopo avere ricevuto il segnale dalla piastra.

La DISCRIMINAZIONE permette di respingere i segnali provenienti da obiettivi indesiderati,. La scala di conduttività degli obiettivi metallici (da 0 a 99), permette di capire meglio come utilizzare la discriminazione. Aumentando il valore della discriminazione si respingono tutti gli obiettivi la cui conducibilità è inferiore a quella impostata. Questa scala permette anche di collegare il valore numerico che appare sullo schermo del telecomando, all’obiettivo rilevato, in modo da essere in grado di sapere, ancor prima di scavare, la probabile categoria a cui appartiene.

Le FREQUENzE di rilevazione (4 kHz, 8 kHz, 12 kHz e 18 kHz),. Si consiglia di usare frequenza più bassa quando si va alla ricerca di grandi masse (ferrose e non), di monete di metalli ad alta conducibilità e anche per obiettivi piccoli in terreni non mineralizzati e “puliti”. La frequenza di 8 kHz è adatta per ricerche generiche, di monete e grandi obiettivi su terreni normali. Se invece vi trovate in zone mineralizzate si consiglia la frequenza di 12 kHz. La frequenza più alta è consigliata per la ricerca di piccoli obiettivi in tutte le leghe (comprese oro e argento), in terreni molto mineralizzati o in zone con molti rifiuti metallici.

Il VOLUME DEL FERRO. Ciò permette, a seconda dei casi, di fare più attenzione verso altri suoni, riducendo quelli generati da obiettivi ferrosi.

La REATTIVITà è un parametro importantissimo che condiziona il comportamento del metal detector in termini di velocità di analisi e di selettività. un livello di reattività elevato risulta prezioso per velocizzare l’analisi dei segnali, quando si presentano condizioni di forte inquinamento, al contrario, se il terreno è pulito, conviene diminuire la velocità di reazione e di scansione, affinché il metal detector possa essere più sensibile alle masse profonde e migliorare la penetrazione nel terreno.

La RISPOSTA AUDIO permette di amplificare a piacere il volume del suono prodotto da obiettivi “lontani”.

La funzione NOTCH è un complemento alla discriminazione , Notch permette di respingere una “finestra” di obiettivi. In pratica con questa funzione è possibile decidere di rifiutare solo un gruppo preciso di obiettivi, continuando a rilevare gli altri

CORREZZIONE DEGLI EFFETTI DEL SUOLO secondo 4 modalità: Manuale, Bilanciamento, Tracking e Spiaggia.

caratteristiche tecniche

Collegamenti senza fili Wireless

36 canali automatici

Frequenza e potenza radio 2,4 MHz / 0,56 mW

Frequenze di ricerca 4, 8, 12, 18 kHz intercambiabili

Sensibilità a 99 livelli Potenza 3 livelli Velocità di risposta 6 livelli

Curva del suono a 6 livelli

Volume ferro a 6 livelli

Multi tono impostabile a 1, 2, 3, 4 toni, Pitch + funzioni avanzate

Bilanciamento del terreno in 4 modalità Traking, Abbattimento, Manuale, Spiaggia

Multi-Notch con regolazione ampiezza finestra

Modalità di ricerca Motion / No Motion

Pinpoint audio e visivo

Gamma discriminazione obiettivi ferrosi a 82 livelli

Gamma discriminazione obiettivi non ferrosi a 90 livelli

9 Programmi pre impostati con possibilità di modifiche e salvataggio modifiche

Volume audio nelle cuffie senza fili

Schermo display a 8192 pixel

Illuminazione a basso consumo

Aggiornamento software tramite USB/connessione Internet

Cuffie wireless (anche con funzione unità di controllo)

Piastra DD, in fibra di carbonio, impermeabile, wireless ,Salvapiastra

Custodia attacco telecomando in cintura

Custodia cuffie

Asta Telescopica a forma di “S”

Batterie Ai polimeri di Litio, miniaturizzate x3 con Indicatore livello batterie, per ognuno dei tre elementi

Durata batteria telecomando 22 ore

Durata batteria cuffie wireless 22 ore

Durata batteria piastra di ricerca 10 ore in media

Caricabatterie corrente di alimentazione con, carica rapida e simultanea di tutti e 3 gli elementi.

Ingresso 100-220V 50/60Hz, Uscita 5V 1°

Caricabatterie portatile Opzionale, 1 batteria AA + 5 led (funzione torcia)

Caricabatterie da auto Opzionale

Tempo di carica Piastra: 90 min, cuffie e telecomando 120 min

Peso totale (batterie incluse) 979 gr (880 gr. senza telecomando)

Peso totale dell’asta 438 gr Peso telecomando / cuffie (batterie incluse) 100 gr / 80 gr

Peso piastra 430 gr con salva piastra

Lunghezza asta ripiegata / stesa 58 cm / 130 cm

Temperatura Operativa / Stoccaggio da 0 a 45° C / 25° C

Temperatura max durante la ricarica 40° C

Piastra resiste all’acqua Sì, ma è necessario un accessorio opzionale

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Garrett ACE 250



Il Garrett ACE 250 è un metal detector entry level, ossia adatto per tutti i ricercatori alle prime armi.
Questo strumento è ideale per ricerche su terreni agricoli, arati, sabbia asciutta, ricerche belliche e campi.
Grazie al display digitale, ACE 250 fornisce indicazioni precise sia sulla natura dell’oggetto (grazie ai 12 segmenti) sia sulla profondità a cui esso è collocato.
ACE 250 ha tre distinti toni di rilevazione (in base alla natura del metallo) e ha cinque diversi programmi pre-impostati (All-metal, coins, jewerly, relics e custom), la sensibilità di ricerca è regolabile ed il bilanciamento sul terreno è automatico.
ACE 250 è dotato di pinpoint e ha la discriminazione regolabile, in modo da evitare di scavare oggetti non desiderati.

L’alimentazione viene fornita da 4 batterie stilo AA ed usa una piastra di ricerca che misura 6,5 x 9”.
E' uno dei migliori entry level disponibili sul mercato, il nostro consiglio per una migliore ricerca è quello di usare la modalità jewerly diminuendo la sensibilità di 2 tacche, in modo da non avere troppi falsi segnali.
In alternativa sarebbe anche possibile montare una delle piastre messe a disposizione dalla garrett in modo da aumentare sia la precisione che la profondità.
Sottolineiamo anche l'ottimo rapporto qualità prezzo.

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Trovati tesori in un fiume cinese


In un fiume di una borgata di Pengshan, nella provincia del Sichuan è stata battuto da cacciatori di tesori da quando una lastra di bronzo è stata scoperta. Funzionari del governo locale ha detto che la corsa all'oro è motivo di preoccupazione.
La gente cerca presso il fiume fino Minjiang in borgata Jiangkou, Pengshan, dove Zhang Xianzhong (1606-1647), il leader di una rivolta contadina durante la fine della dinastia Ming (1368-1644), affondò numerose barche piena di gioielli.
Una voce che un piatto d'oro è stato trovato nel letto del fiume ha sollevato interesse tra i residenti locali. Il locale ufficio culturale ha dichirato che era solo una targa di bronzo non oro, ma nonostante tutto non si è riuscito a fermare la corsa all'oro.

Liao Mingfang, segretario del Partito del villaggio Shuangjiang in Jiangkou, ha detto al Global Times che circa 300 cacciatori di tesori hanno visitato la riva del fiume Minjiang ogni giorno.
Liao ha detto che alcuni di loro hanno trovato gioielli in oro o argento e li hanno venduti o conservati. "Alcuni abitanti del villaggio hanno venduto un anello o una collana per 50.000 yuan (7.500 dollari)," ha detto Liao.
"Solo tre funzionari del Cultural Pengshan Relic Bureau sono arrivati sulla riva del fiume per fermare i cercatori d'oro, ma nessuno dei cercatori ha rispettato i loro ordini", ha detto Liao.
Secondo la legge sulla protezione dei beni culturali Reliquie, chi si rifiuta di consegnare le reliquie culturali potrebbero essere multati fino a 50.000 yuan (7.499 dollari) e gli oggetti saranno sequestrati.

Fonte: tesorisommersi.blogspot.com

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L'oro perduto della confederazione


Molti stati americani e regioni del Canada hanno i propri aneddoti sull'oro perduto della Confederazione.
Secondo Warren Getler e BobBrewer, gli autori di Rebel Gold, negli anni sessanta del 1800 alcune spie del sud provenienti da ogni parte della confederazione seppellirono milioni di dollari in oro da una parte all'altra del Canada, con la speranza di finaziare in futuro una seconda guerra. Alcuni credono che gran parte di quest'oro sia stata trasferita negli stati del sud. Le storie sull'oro confederato abbondano, ma una di esse spicca sulle altre ed è uno dei misteri piu'duraturi della Georgia.Quando le monete d'oro e i lingotti scomparivano nel l865 valevano circa 100.000 dollari. Oggi, questo tesoro varrebbe oltre un milione di dollari.
Il 24 maggio 1865, due carovane furono caricate con una piccola fortuna in oro. Una carovana conteneva ciò che restava del tesoro della confèderazione, l'altra era piena di denaro proveniente dalle banche della Virginia. Esistono varie versioni su quanti fossero i carri, su quanto contenessero e su dove fossero diretti. Lufficio del turismo di Lincoln Country' afferma: sette carri carichi d'oro partirono da'Washington [in Georgia] diretti a Abbeville, nella calorina del sud, dove l'oro doveva essere inviato tramite la ferrovia verso la capitale della confederazione,Riclimond, in virginia.

Altri racconti narrano che l'oro fu portato via dalla virginia in tutta fretta quando Jefferson Davis si diede alla fuga.Un'altra versione ancora racconta che il denaro fu portato dal capitano di marina'William H. Parker e dai suoi uomini ad Anderson, nella carolina del sud, e poi a Savannah, dove sarebbe stato caricato su una nave diretta in Francia. I francesi avevano fornito ingenti somme per finanziare la causa della confederazione e Jefferson Davis giuro che avrebbe restituito il prestito.
Pare che Parker si accampò nella piantagione dei Chennault, fuori washington, in Georgia, dove si incontro con Jefferson Davis. Gli fudetto di procedere verso Augusta e Savannah e di tenersi alla larga dalle truppe dell'Unione dislocate in forza in tutta la Georgia.Si mise in viaggio e, dopo essersi imbattuto nelle forze dell'Unìone,dovette quasi immediatamente tornare indietro alla piantagione dei Chennault.
Parker non poté chiedere nuove istruzioni, perche Jefferson Davis era già partito. Quindi il suo reparto fu assalito dai guerriglieri a pochi metri dalla casa. Parker e i suoi fuggirono con il bottino, ma molticredono che, non potendo portarlo via tutto, lo abbiano seppellito nella piantagione e nei suoi dintorni. Altri sostengono che l'oro fu distribuito ma gli abitanti del luogo e alcune voci affermano che una grossa parte sia stara seppellita dove si incontrano i fiumi Apalachee e Oconee. Ma sopravvive la leggenda secondo cui gran parte dell'oro fu sepolta da qualche parte nella piantagione.Le truppe dell'Unione occuparono subito la piantagione per cercare l'oro e torturarono brutalmente la famiglia Chennault e altri membri della tenuta per far confessare loro il luogo dove scavare. Furono anche portati a Washington per essere nuovamente interrogati, ma nessuno di loro sapeva o nessuno di loro rivelò il luogo in cui si trovava il tesoro perduto.La piantagione dei chennault, dopo questi fatti, fu soprannominata la fattoria dorata". Numerosi cacciatori di tesori sconfinarono nella proprietà in cerca dell'oro. Molte monete d'oro sono state trascinate dalle violente piogge lungo sentieri fangosi vicino alla piantagione, ma la parte piu consistente rimane ancora nascosta.

Fonte: tesorisommersi.blogspot.com

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Le monete doppia aquila del 1933

Vogliamo condividere con voi questa bellissima leggenda:

Le Doppie Aquile erano monete d'oro da 20 dollari coniate tra il 1850 e il 1933. Riproducono da un lato la figura eretta della liberta' e dall'altro un'aquila. Erano chiamate Doppie Aquile perche fino al tempo della Corsa dell'Oro in California la moneta piu alta valeva 10 dollari. Oggigiorno sono le monete più rare e preziose nel mondo.Quando divenne presidente degli Stati Uniti nel 1933, Franklin Roosevelt porto il Paese fuori dal sistema aureo in modo che l'economia potesse riprendersi dalla Grande Depressione. Fece ritirare da1la circolazione tutte le monete d'oro, cosicché possederne divenne illegale. Molti cittadini consegnarono le loro monete d'oro alle banche ma, nel frattempo, la Zecca americana aveva coniato 445.000 monete da 20 dollari de1 1933. Non furono mai messe in circolazione, furono invece fuse e distrutte.Inizialmente si pensava che fossero state distrutte tutte eccetto due,affidate allo Smithsonian Institute affinchè le conservasse. Tuttavia,qualche anno dopo, quando le Doppie Aquile iniziarono a ricomparire nelle case d'asta,divenne chiaro che molte di esse erano state rubate pima di essere distrutte.

I servizi segreti americani entrarono in azione per rintracciare le monete ormai illegali e scoprirono che George McCann direttore della zecca americana ne aveva rubate dieci.
Alla fine ne furono trovate solo nove ma la decima finì nella collezione del re d'Egitto Farouk, uno tra i maggiori collezionisti di monete al mondo. Questo esemplare, insieme agli due dello Smithsonian Institute, rappresentano gli unici tre tuttora esistenti.Nel 1944,per esportare una Doppia Aquila del 1933, re Farouk richiese una licenza, che il Dipartimento del Tesoro concesse poiché ignorava in quel momento il furto delle dieci monete. Solo in seguito il Dipartimento si rese conto di aver commesso un errore grossolano, dal punto di vista giuridico e diplomatico. La moneta, infatti, era illegale e per di più rubata, ma nel pieno della Seconda guerra mondiale non era certo opportuno sollevare un caso diplomatico, laddove l'Egitto aveva una posizione strategica tanto importante nel cuore del Mediterraneo.
E così la CIA dovette attendere fino a quando nel 1952, Farouk fu deposto e la sua collezione di monete messa all'asta.Tuttavia, subito dopo che il governo americano ebbe ordinato ufficialmente al governo egiziano di togliere dall'asta la moneta rubata e di restituirla agli Stati Uniti, questa svanì per circa mezzo secolo. Riapparve nel 1996, quando un eminente e rispettato commerciante di monete,l'inglese Stephen Fenton, porto al Waldorf Astoria Hotel di New York una Doppia Aquila de1 1933 per venderla a dei collezionisti americani. I collezionisti erano agenti federali, Fenton fu arrestato e la moneta confiscata. Si pensa che sia la stessa appartenuta alla collezione di Farouk.
Fenton fu rilasciato e ricorse al tribunale per tutelare la sua reputazionee dimostrare il legittimo diritto di proprietà. Nel frattempo 1a moneta fu custodita in una cassaforte del World Trade Center. La questione furisolta fuori dal tribunale e la moneta venne trasferita a Fort Knox,nel Kentucky, mentre venivano fatti i preparativi per metterla all'asta.L'asta si svolse presso Sotheby's il 30 luglio 2002 e la moneta fu venduta per 7.590.020 dollati a un offerente anonimo. La direttrice della Zecca americana, Henrietta Holsman Fore, ne parlò come della moneta piu'preziosa del mondo. David Redden, vicepresidente di Sotheby's, eLawrence R. Stack, amministratore delegato della Stack, affermarono: La storia di questa moneta e uno dei piu' grandi misteri numismatici di tutti i tempi. Tuttora, la moneta è in mostra presso la Federal ReserveBank di New York.
La moneta ora ha corso legale.

Fonte: tesorisommersi.blogspot.com

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Come costruire un metal detector fatto in casa


Articolo e foto presi da www.pcrevenge.org
Vogliamo svelare una volta per tuttwe la colossale bufala che gira in rete da qualche tempo.
Infatti l'autore del video ha brillantemente pensato di costruire un metal detector spendendo al massimo 5 euro.
l’occorrente:

-1 calcolatrice
-1 radio am/fm portatile
-1 rotolino di scotch.

Prima di tutto prendiamo la radio portatile , accendiamola e mettiamo il volume al massimo, dopo di che cambiamo la frequenza da fm ad am con l’apposito interruttore che si trova in tutte le radioline.
Successivamente sintonizziamo sulla frequenza am la radio su un canale senza una radio dove si senta quindi il fruscio, poi prendiamo la calcolatrice e attacchiamola nel retro della radio con lo scotch.



Finito tutto ciò prendiamo un cucchiaino e mettiamolo per terra come nel video , e proviamo tenendo acceso il nostro metal detector ad avvicinarlo, e si dovrebbero sentire dei disturbi proprio come i veri metal detector.

Peccato che il tutto non funziona affatto e soprattutto è possibile notare dal video che l'autore dell'esperimento preme continuamente un tasto della calcolatrice per causare i "disturbi" che dovrebbero indicare la presenza di metallo.

Quindi non ci resta che dire a tutti che il video in oggetto è una vera bufala
.

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A caccia d’oro. O meglio: a pesca d’oro!


L’idea dei cercatori d’oro richiama alla mente immagini lontane nello spazio e nel tempo, ma in verità ciascuno di noi può, se lo desidera, divenire un cercatore d’oro amatoriale. Il prezioso metallo giallo è infatti diffuso da nord a sud nel nostro paese, anche se la zona di maggiore concentrazione si trova in corrispondenza delle Alpi Occidentali, in quello che viene chiamato il Gruppo di Voltri. In natura l’oro si trova in diverse forme, ciascuna delle quali implica metodi di ricerca ed eventuale raffinazione peculiari. L’oro cosiddetto “nativo” è un minerale composto da oro, spesso in associazione con argento, rame o platino.

E’ quello che alimenta la stragrande maggioranza della produzione mondiale di metallo giallo, si annida perlopiù nei filoni di quarzo ed è spesso fuori dalla portata del cercatore amatoriale, in quanto risulta ben diluito e per ciascuna tonnellata di materiale lavorato se ne ricavano pochi grammi. L’oro eluviale è quello contenuto nelle rocce e liberato dalla loro erosione da parte degli agenti atmosferici: avendo un peso specifico elevato l’oro liberato non dilava per disperdersi nei corsi d’acqua ma resta sul posto, accumulandosi. I giacimenti eluviali si trovano nelle zone montagnosa e solitamente sono di piccole dimensioni.

C’è poi l’oro alluvionale, trasportato centinaia di migliaia di anni fa dai ghiacciai su tutta la pianura padana e oggi liberato sotto forma di pepite dall’azione dei corsi d’acqua. L’oro alluvionale si trova nel terreno (il cosiddetto tappeto alluvionale), che i fiumi scavano ad ogni esondazione, liberando il prezioso metallo. Per il notevole peso specifico, l’oro finisce per concentrarsi nelle zone in cui la forza della corrente diminuisce, ad esempio in corrispondenza di anse o nel lato interno delle curve dell’alveo. E’ in queste zone, dette punte, che il cercatore amatoriale potrà iniziare la pesca dell’oro, stando ben attento a non farsi ingannare: l’oro in natura non luccica, non riflette e non cristallizza in modo regolare come la pirite, facilmente scambiata per oro dai meno esperti.

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Come cercare senza trovare.............problemi!

IN ITALIA

La ricerca archeologica è vietata su tutto il territorio nazionale salvo autorizzazione della sovraintendenza.

Tutti gli oggetti rinvenuti con il metal in zone non soggette a vincolo e in ricerche non archeologiche se più vecchi di 50 anni devono essere denunciati entro 24 ore alle autorità competenti. Si è aperta una finestra in questa normativa con la legge 78/2001 la quale ha riconosciuto che i reperti risalenti alla I° Guerra Mondiale non sono da considerarsi archeologici.

In Francia il discorso è un po' diverso, infatti nessuno può utilizzare apparecchiature per rilevare oggetti metallici e per ricercare monumenti e oggetti di interesse per la preistoria, la storia, l' arte e l' archeologia, senza , in precedenza avere ottenuto una autorizzazione amministrativa rilasciata in conformità alla qualifica del richiedente, alla natura e alle modalità della ricerca.


Questa è la legge!



Se la interpretassimo alla lettera venderemmo subito il metaldetector.

Anche qui è questione di buon senso. Quello di chi poi la legge la deve applicare.

Non penso proprio che qualche palla di piombo e qualche medaglietta, fibbietta o bottone del XVIII secolo possano crearci grossi problemi. E' chiaro che se durante la ricerca ci imbattessimo in "altro" dovremmo darne subito comunicazione alle autorità.

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I 10 ritrovamenti più sbalorditivi della storia





















La recente scoperta di un grandioso tesoro degli anglosassoni fatta da Terry Herbert col metal detector ha alimentato i sogni di tutti i suoi “colleghi”.
Ma Herbert non è l’unico dilettante: altri ritrovamenti hanno sbalordito gli archeologi e provato che questo hobby può portare a incredibili – e lucrativi – risultati.

heritage-key.com ne propone una classifica:

1. Shrewsbury, 2009

“Questo metal detector sta giocherellando” avrà pensato all’inizio Nick Davies quando, dopo la sua prima perlustrazione in assoluto, ha trovato un vaso d’argilla pieno di più di 10000 monete Romane. Ottiene la prima posizione per la pura fortuna.

2. Winchester, 2000

Il fioraio in pensione Kevan Halls è il responsabile per questo bottino. Include 1 kg di gioielli d’oro che si è dimostrato un mistero: i manufatti sono Romani, ma sono precedenti all’invasione della Britannia.

3. Vale of York, 2007

Questa collezione di gioielli e monete vichinghe trovata ad Harrogate è stata comprata dal British Museum e lo Yorkshire Museum in York per 1.1 milioni di sterline.

4. La moneta di Domiziano, 2003

Solo una singola moneta, ma è fruttata 47000 sterline a Brian Malin. Ha provato l’esistenza del poco conosciuto imperatore Domiziano II. Solo un’altra moneta, scoperta nella Loira, portava inciso il suo ritratto, ma è stata considerata un falso fino a quando non è saltata fuori questa.

5. Hoxne, 1992


Un deposito di 15000 monete Romane d’oro e d’argento del tardo 4′ e inizio 5′ secolo, oltre a gioielli ed oggetti preziosi. 1.75 milioni di sterline per il dilettante Eric Lawes.

6. Wickham Market, 2009


824 monete dell’Età del Ferro contenute in un vaso rotto giacevano in un campo a Wickham Market vicino a Suffolk.

7. Staffordshire Moorlands Pan, 2003

Questo recipiente di bronzo del 2′ secolo è rarissimo: porta incisi i nomi dei forti Romani posizionati lungo il Vallo di Adriano; forse era una sorta di souvenir.

8. West Hanney, 2009

Il 56enne Chris Bayston ha scoperto questo teschio e questa spilla incrostata d’oro durante un raduno del Weekend Wanderers Metal Detectors Club (!). Gli oggetti appartenevano forse ad una principessa Sassone.

9. Ringlemere Barrow, 2001

Cliff Bradshaw ha guadagnato 270000 sterline per aver trovato questa preziosa coppa d’oro dell’Età del Bronzo, datata al 1700-1500 a.C. nel sito archeologico di Ringlemere Barrow, vicino a Kent. Ci sono solo altri 5 reperti simili in tutta Europa.

10. Staffordshire, 2009

L’ultima scoperta è enorme: il più grande tesoro Anglo-Sassone. È l’unico ritrovamento di valore fatto da Terry Herbert – che vive da solo in una casa popolare con contributi di disabilità – in 18 anni di ricerche col metal detector.

AGGIORNAMENTI:

Un altro ritrovamento col metal detector che meriterebbe il primo posto: 4 torques d’oro scoperte in Scozia.

Fonte: tesorisommersi.blogspot.com

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Il feroce brigante Giuseppe Braganzi e Orcino



Bagnolo Cremasco (Crema).
Qui, nel cortile di una chiesa (non sappiamo quale, ma dubito ve ne siano di innumerevoli…) il feroce brigante Giuseppe Braganzi, nel 1791, avrebbe sepolto tutto il suo bottino. Sempre in attesa… dei ‘tempi migliori’ che mai non vennero.

Pisa.Cimitero della città.
Il brigante chiamato Orcino avrebbe scelto questo ameno luogo per nascondere, tra due alberi, ogni suo illecito avere. Ma qui, pur avendo la fortuna di trovare i ‘due alberi’, i classici attrezzi del mestiere dell’archeologo – ‘pala e piccone’ – sono vivamente… sconsigliati.

Spesso, nei 'tenebrosi' racconti in cui si parla di favolosi tesori nascosti, si accenna alla Nera Signora che li custodisce. Razionalmente penso si alluda alle difficoltà, a volte superabili solo a rischio della vita, per raggiungerli.

Una delle chiese di Bagnolo Cremasco (Crema). Nel cortile di una di esse sarebbe sepolto un tesoro frutto di ruberie del brigante Braganzi…

Fonte:
www.duepassinelmistero.com

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Ove si narra di feroci briganti e dei loro tesori…


Castel Bolognese (Ravenna). Riva sinistra del fiume Senio. Alla fine del marzo 1851 per gli Stati pontifici si sparge la notizia che il feroce brigante Stefano Pelloni è stato ucciso in un agguato frutto, anche, di una delazione di un componente della banda che da almeno due anni imperversa nella campagna romagnola. Il popolino mormora che a tale notizia anche papa pianga…
Perché? Ma perché si ritiene che il Pelloni – da Giovanni Pascoli definito ‘Passator cortese’ per un motivo che poi vedremo – sia il figlio naturale del conte Giovanni Mastai Ferretti, poi salito al soglio pontificio con il nome di Pio IX.
E il popolino – benevolmente – aggiunge che tale ‘scambio d’amorosi sensi’ sia avvenuto con una nobildonna, la contessa d’Alba, prima che il futuro papa prendesse i voti, naturalmente…
Il ‘frutto della colpa’ sarebbe quindi stato affidato alle cure della moglie di tale Vincenzo Pelloni, barcaiolo sul lago di Albano, a poca distanza da Roma. Poco dopo i Pelloni si trasferiscono a nord, sulle rive del lago Lamone, nel paese di Russi, dove Vincenzo continua il suo mestiere di traghettatore, ovvero di… passatore. Leggenda frutto di ‘gossip’ ante litteram? Forse sì, forse è una boccaccesca vicenda ben vicina alla realtà, ma di tutto ciò, ora, non ci interessiamo oltre…
Nonostante le amorevoli cure della famiglia adottiva, il giovane Pelloni appare un po’ troppo vivace e, pur avendo intrapreso inizialmente studi in seminario, mostra una sorprendente e prematura vocazione di incallito seduttore, organizza una bisca clandestina all’interno dell’edifico religioso di cui è ospite – ovviamente barando – e si dedica anche all’usura. Dopo due anni di inutili tentativi, i buoni sacerdoti che in lui speravano… demordono e lo rinviano a casa. Qui il nostro futuro brigante viene avviato alla professione paterna – quella di ‘passatore’ – non senza la sua più ampia soddisfazione, dato che può così coltivare frequenti, bucolici amori con le contadinotte dei dintorni. Dopo una sua complessa vicenda amorosa con tale Carmela, bellissima giovane di ceto sociale ben superiore e dopo essere stato accusato di omicidio colposo nei confronti di una donna gravida, uccisa accidentalmente con una pietra scagliata, in realtà, per colpire un prepotente rivale in amore, Stefano Pelloni viene rinchiuso nel carcere di Bagnocavallo e, nella solitudine della cella, avrebbe così deciso di evadere e poi di darsi alla vita di fuorilegge.

Approfittando della situazione incerta nella Romagna pontificia, si autoproclama subito difensore dei poveri oppressi dalle classi più abbienti e si da, pertanto, alla macchia, giungendo persino ad irrompere nel teatro di Forlimpopoli, il 25 gennaio 1851, per sequestrare tutti i notabili del posto e poi farsi pagare, per la loro liberazione, un’ingente taglia. Si spera per distribuirla ai poveri…
Ma prima di abbandonare il teatro, il ‘Passatore’ e i suoi divertono le gentili consorti dei notabili del luogo invitandole… a ballare, tanto che successivamente un anonimo cantore popolare, divertito, scrive…
“… E’ scura l’aria, la notte cade
di Forlimpopoli nelle contrade:
la città tutta dorme assopita
solo in teatro ferve la vita.”

Il burrascoso e a volte cruento periodo termina nel 1851 quando gran parte della banda di briganti capeggiati dal Pelloni viene arrestata e il ‘Passator cortese’ resta ucciso, in uno scontro a fuoco, da tale Apollinare Fantini – o dal caporale Giacinto Calandri, come altre fonti affermano – dopo essere stato assediato insieme a qualcuno dei suoi in una capanna. La vita, le opere e i misfatti del ‘Passator cortese’, sono però ancora ben note in tutta la Romagna, tanto da elevarlo quasi a difensore della genuinità dei… vini del luogo. Fu uomo perverso? Oppure fu una sorta di nostrano ‘Robin Hood’, da alcuni considerato addirittura un mito, tanto da essere celebrato anche da Giovanni Pascoli, quasi incantato dalla sua ‘cortesia’, forse solo nei confronti del ‘gentil sesso’…
“… sempre mi torna al cuore il mio paese
cui regnarono Guidi e Malatesta,
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.”
(G.Pascoli, Romagna)

E da qui l’appellativo di ‘cortese’ con cui è oggi ancora noto il feroce brigante romagnolo. Addosso al ‘Passator cortese’ venne rinvenuta una forte somma di danaro, orologi d’oro, fermagli adornati con purissimi brillanti e una discreta quantità di perle di valore. Ma dove finirono tutte le altre ingenti ricchezze accumulate dall’affascinante bandito romagnolo? Distribuite ai poveri, come vorrebbe la leggenda, oppure nascoste lungo la riva sinistra del fiume Senio, nei pressi di Castelbolognese, come narrano alcune locali, più o meno antiche e attendibili ‘cronache’? Magari muniti di metal-detector si potrebbe indagare ancora un po’…

Fonte: www.duepassinelmistero.com

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Alla ricerca del tesoro di Federico Barbarossa


Pavia, o meglio a qualche chilometro dalla città. Da queste parti nei pressi del comune di Stradella, su una piccola collina nei dintorni della chiesa di Montalino – risalente agli ultimi decenni del X secolo e dedicata a San Marcellino – ‘si mormora’ che sia nascosto un ingente tesoro attribuito a Federico Barbarossa.
In effetti il luogo è a poca distanza dalla città di Pavia dove il Barbarossa si accampò dopo la battaglia di Legnano (29 maggio 1176) e non è del tutto improbabile che, in quei convulsi momenti, qualcosa di ingente valore sia stato occultato in attesa di tempi migliori. Poi, si sa come vanno le umane vicende e spesso i ‘tempi migliori’, almeno per i diretti interessati, non arrivano mai. Ma, forse, potrebbero arrivare per qualche curioso ricercatore che abbia desiderio, tempo, pazienza e capacità per dare uno sguardo dietro le innumerevoli ‘pieghe’ della Storia.
Soprattutto di quella meno ‘ufficiale’ e ancor poco conosciuta…

Ma, da dove nasce quest’altra – per ora definiamola così – leggenda? Lo Spada riferisce che in tempi non lontanissimi un pio sacerdote di un paesino delle zone intorno a Pavia, riordinando il polveroso archivio della sua parrocchia (quante ‘antiche cronache’ nascondono interessantissimi ‘segreti’!) rinvenne un vetusto documento che inevitabilmente lo incuriosì…

“ In un luogo detto Stradella, troverai una chiesa antica che si chiama Montalino,
lontana circa mezzo miglio. Guarda da un canto verso ponente, che troverai
un pilastro piedi quattro. Scava piedi cinque, troverai una pietra di marmo
con parole gotiche e altri segni, lunga piedi quattro, larga piedi otto, leva la
pietra, scava piedi otto, che troverai un calcestruzzo. Rompilo che troverai
una porta di ferro. Rompila che troverai una tomba grande. Dentro c’è un
gran tesoro di Federico Barbarossa, con una cassetta di ferro. Dentro c’è
una cassa di piombo, e poi una d’oro, piena di pietre preziose con un carboncino
di grande valore. Sotto la cassetta troverai una lapide. Levala che troverai una
corona piena di perle e una mitria piena di gioie, e una caldara piena di medaglie
d’oro. Bada che è guardato…”.

Quel sinistro “Bada che è guardato…” – dal solito, diabolico Asmodeo forse? – non impressionerà certamente il lettore, mentre qualche ostacolo potrebbe insorgere nel tentare di esplorare la chiesetta dato che al giorno d’oggi appare solitamente chiusa e viene aperta solo per particolari necessità religiose.
Ma questo è un altro discorso…

Fonte: www.duepassinelmistero.com

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Cosa ci serve per cercare?


Vorrei proporvi un articolo preso da http://www.guerrasullealpi.com molto interessante.

• un metaldetector
• l' attrezzatura giusta
• la ricerca storica
• la voglia di sudare
• l' istinto
• un poco di fortuna

Solamente uno di questi punti è indispensabile: il metal detector.

Possiamo armarci del nostro fido metal e partire.
Ma non sapendo dove andare , e non avendo fatto alcuna ricerca storica, ci fermeremo nel posto che più ci ispira. Se non avremo voglia di faticare per raggiungerlo cambieremo destinazione per cercarne uno “più facile”.

E quando lo avremo trovato cominceremo a cercare.
E se il metal segnalerà qualcosa scaveremo. E l' attrezzatura?
Così dovremo abbandonare.
E anche se la fortuna ci avesse aiutato, facendo suonare il metal sull' unico oggetto interessante, non potremmo ascoltarla e dovremo ritirarci.

Il metal detector è indispensabile ma solo una giusta combinazione dei cinque fattori sopra indicati ci permetterà di eseguire delle ricerche fruttuose.
Ho sempre considerato fruttuosa una ricerca indipendentemente dai risultati materiali. Se sto cercando tracce di una ridotta francese del XVIII secolo sono già soddisfatto se sul posto trovo anche solo palle e fusioni testimonianza comunque che il posto è giusto. Questo, soprattutto se il posto è vergine ( mai “toccato” da cercatori ), è già motivo di soddisfazione.

Questa potrebbe essere la "ricetta" giusta per un cercatore. Le percentuali ovviamente sono solo indicative dell' importanza che io personalmente attribuisco ai diversi componenti la ricetta.

• metal detector 15%
• attrezzatura 10%
• ricerca storica 30%
• voglia di sudare 30%
• istinto 10%
• fortuna 5%

Ho assegnato al metal detector solamente un misero 15% perchè ho considerato che le differenze tra i principali metal di classe media ( tra i 900€ e i 1.400 € ) non sono poi così determinanti per il conseguimento del risultato.

Nell' attrezzatura rientrano oltre all' attrezzo/i per scavare anche altre cose: GPS, computer, macchina fotografica, zaini, marsupi,.........
La stessa autovettura rientra in questa categoria. Se avremo un fuoristrada meglio. Perchè risparmieremo strada a piedi. In caso contrario sarà la voglia di sudare a compensare.

La ricerca storica è la parte forse più bella. E' li che comincia il sogno. A seconda del periodo storico che ci interessa ( WW1, WW2, Guerre napoleoniche,.....) ci documenteremo acquistando libri e utilizzando il computer.

La voglia di sudare: o ce l' hai o non ce l' hai! E comunque fa veramente la differenza.

L' istinto: questo viene dopo anni di ricerca. Chi si specializza ad esempio nella ricerca del napoleonico si troverà a ragionare quasi come quei soldati duecento anni fa. Dove si saranno fermati a fumare? A fare la “cacca”? A dormire?

La fortuna..... non dobbiamo confondere i colpi di fortuna con i frutti di un serio lavoro di ricerca.
Un colpo di fortuna è quando scendo dalla macchina per cercare in un posto sconosciuto, di cui non so nulla e magari neanche mi ispira.
Se trovo allora è fortuna.
Ma la fortuna può essere aiutata dal fattore "sudore". Più terreno copro più aumentano le probabilità di trovare!

La giusta combinazione di tutti questi fattori sarà determinante per raggiungere buoni risultati nelle nostre ricerche.

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